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Senso alternato al confine con Ravello, il sindaco di Atrani scrive ad Anas Provincia Provincia e Regione 

Senso alternato al confine con Ravello, il sindaco di Atrani scrive ad Anas

Crollo di materiale dalla parete rocciosa tra Atrani e Ravello, il senso unico alternato provoca disagi. L’amministrazione comunale del piccolo comune della Costiera Amalfitana scrive ad Anas per la risoluzione dle problema nel più breve tempo possibile, visti i notevoli disagi provocati.

L’istituzione del senso unico alternato regolato da impianto semaforico, a causa del crollo di materiale dalla parete rocciosa che sovrasta la spiaggia di Castiglione di Ravello avvenuto quasi due settimane fa, sta provocando disagi a non finire alla mobilità di pendolari, turisti, studenti e a quanti devono spostarsi in Costiera per esigenze diverse. Ma non solo.

L’Amministrazione Comunale di Atrani, preoccupata per le conseguenze a lungo termine della situazione che si è venuta a creare e consapevole che il suo prolungarsi possa innescare legittime manifestazioni di insofferenza e protesta da parte della cittadinanza, ha inviato una nota all’Anas per segnalare le criticità e sollecitare urgenti contromisure; la prima potrebbe essere lo spostamento dell’impianto semaforico collocato al confine di Atrani subito dopo la galleria, al confine con Amalfi.

Dallo scorso 23 settembre la congestione veicolare che deriva dall’installazione dei semafori, già complicata a causa della morfologia del territorio e da problemi atavici, sta causando notevoli disagi alla popolazione di Atrani e determinando serie problematiche per la sicurezza dei pedoni e la salute di tutti. Sono palesi, infatti, i rischi in cui si incorre anche solo per recarsi in Farmacia o nel vicino centro di fisiokinesiterapia, ma anche quelli derivanti dall’inquinamento ambientale e sonoro. Non solo: le vetture, rimanendo ferme con il motore acceso per tempi lunghissimi, producono notevoli vibrazioni e sollecitazioni al viadotto ed alle abitazioni circostanti.

La situazione di disagio è resa poi ancora più paradossale dal fatto che, nel punto interessato dal crollo, non sono ancora iniziati i lavori di messa in sicurezza; che debbano essere fatti da privati o dal Comune interessato in somma urgenza, per poi rivalersi sui proprietari del costone, poco cambia a chi è costretto a convivere ogni giorno con una mole di disagi che, a quanto pare, è destinata a durare ancora per parecchio tempo. Si chiede dunque, a nome dell’intera cittadinanza, che vengano messi in atto dei correttivi per arginare, almeno in parte, l’insostenibilità della situazione che si è venuta a creare.

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